Gli amici si ritrovano sulla tomba del Perozzi e rievocano alcuni dei loro scherzi, tra cui far reggere la Torre di Pisa ai turisti e ingannare un usuraio. Il conte Mascetti, il geometra Melandri, il chirurgo Sassaroli, l'oste Necchi non hanno perso il gusto per le zingarate, nemmeno in occasione dei funerali del quinto sodale, il giornalista Perozzi. Senza timori reverenziali per niente e per nessuno (la Chiesa, la tragica alluvione dell'Arno del 1966), ogni occasione viene sfruttata per feroci beffe, anche fra di loro, nuove di zecca o rievocate. Sette anni dopo il primo fortunatissimo capitolo, la vena degli sceneggiatori e della regia non si è esaurita, e il film vale il precedente, graffiante, sorretto da uno humour crudele che spesso vira al nero. E gli attori sono sempre in gran forma.
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