Sugar Ray gestisce un locale in quel di Harlem. Tra una partita a dadi e una bevuta, trova il tempo di accudire il piccolo Quick rimasto orfano. Vent’anni dopo i due sono soci di un club molto elegante che fa affari d’oro. Il successo di questo locale per neri dà molto fastidio a un boss locale, il quale assolda Cantone, un corrotto poliziotto italo-americano, la bellona di turno e una squadra di scagnozzi per far saltare il locale. Tutti verranno messi ko dal duo. Per arricchire la propria immagine, Murphy ha deciso di cimentarsi nella sceneggiatura e nella regia. Risultato: una storia confusa e banale, una regia piatta e senza ritmo. Richard Pryor è bravo, ma non è sufficiente a salvare il film. Un pessimo servizio di Murphy a se stesso...
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