Un giovane aitante contadino (Nazzari) eredita da un nobile, suo padre naturale, un esteso possedimento terriero. Il fratello del defunto e gli altri parenti si coalizzano per rendere la vita difficile al protagonista. Ma ci vuole altro, lui va imperterrito per la propria strada, tanto più che la graziosa figlia del suo acerrimo nemico (Silvi) sta dalla sua parte. E il tribunale pure. Tratto da una commedia dell’ungherese Sandor Hunyday, risente parecchio dell’origine teatrale. Tipico prodotto “educativo” di un cinema con scarso sangue nelle vene.
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