Quando ha solo dieci anni, Enzo Ferrari corre nel paese vicino solo per assistere a una corsa automobilistica. Ora la direzione per la sua vita è fissata. Inizia subito a lavorare sui veicoli e non appena è grande abbastanza per guidare una macchina vera, diventa un pilota di auto da corsa. Presto il giovane mostra ambizioni nel trovare una squadra da corsa. Offre i suoi servizi alla Fiat ma i team manager lo rifiutano. Eppure l’Alfa Romeo assume la Ferrari e lo promuove a team manager. Con gusto Ferrari porta la sua famiglia alle corse. Sua moglie si oppone al rumore e considera questo ambiente inappropriato per il piccolo Dino, ma l’entusiasmo di Enzo non conosce freno. È determinato a crescerlo come suo successore. La reputazione di Ferrari cresce e gli consente di creare la propria azienda, la Scuderia Ferrari. Quando presenta alla stampa i suoi dipendenti (tra cui Giuseppe Campari e Tazio Nuvolari), spiega che l’entusiasmo può essere contagioso. Ma quando le truppe tedesche arrivano in Italia, Ferrari viene accusata di costruire armi per la resistenza italiana. Sebbene uno degli ufficiali sia un fan della Ferrari e cerchi di proteggerlo, la Ferrari deve nascondersi. Dopo la guerra Enzo Ferrari ricostruisce la sua fabbrica distrutta e inizia a spingersi oltre i propri limiti. Una volta tornato in attività e guarito dalla stanchezza, scopre che Dino soffre di una forma particolarmente grave di distrofia muscolare. Enzo si rammarica di non aver passato più tempo con lui, un pensiero che lo perseguiterà per il resto della sua vita.
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