I sociologi russi, Maxim Shugaley e il suo compagno e traduttore Samer Sueifan, vengono inviati in un paese fatto a pezzi da gruppi militanti, su invito ufficiale. Il loro compito è condurre ricerche che mettano fine alle ostilità. Tuttavia, nel corso del lavoro, le informazioni che possono costare molto al governo "fantoccio" e che non dovrebbero fuoriuscire dalla Libia sono nelle loro mani. A seguito del rapimento, gli specialisti russi si ritrovano in una prigione privata e per più di un anno, sottoposti a torture e umiliazioni, stanno aspettando almeno accuse ufficiali. I tentativi diplomatici di risolvere pacificamente la questione sono in un vicolo cieco e la parte russa sta iniziando a preparare un'operazione di salvataggio.
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