Ha l'aria del documento, registrato "a futura memoria", dell'arte petroliniana. Così pretendeva al suo 3° film il giovane Blasetti che si dichiarò un semplice coordinatore tecnico al servizio dell'attore. Ma non è vero. C'è un esile filo narrativo, un flirt nato tra Petrolini e una sua ammiratrice. Si è voluto vedere a posteriori una traccia di satira antimussoliniana. Se c'è, fu involontaria. "Alle macchiette e agli acts di Petrolini, Blasetti dona un'ispida connotazione, una luce stranita ed asprigna" (F. Savio). Basta confrontarlo con gli altri due film petrolineschi di C. Campogalliani, Cortile e Il medico per forza (1931).
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