Luc Besson (il più americanofilo dei registi francesi) ha deciso di fare il bis. Avendo fatto il terzo maggiore incasso in patria con il caotico
Taxxi, ci riprova. Cambia il regista ma continua a tenersi ben stretta la sceneggiatura. Racconta così la storia del tassista Daniel, capace di far compiere alla sua auto le imprese più straordinarie, che si trova alle prese con il rapimento di un ministro giapponese da parte della yakuza. Ovviamente in trasferta da Marsiglia a Parigi. Il problema di
Taxxi 2 è che si tratta di un film strabico. Con un occhio guarda a tutte le possibilità offerte dagli effetti speciali mentre con l'altro si volta indietro copiando, senza neppure particolare inventiva, un passato ormai stanco.
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