Totò, vagabondo sempre affamato, perde un posto di lavoro dopo l'altro perché, invece di lavorare, fa la corte a una cantante. Totò fa il suo esordio al cinema quasi quarantenne in una fiacca commedia scritta da Guglielmo Giannini, ma non manca qualche scenetta imbroccata. Con la sua acidula e marionettistica buffoneria il comico provvede al resto.
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