Tranquilli: è una commedia. Eppure trent’anni fa, Giacomo, poco più che dodicenne, viene rinnegato dal padre e cacciato dal casale di campagna che gli ha dato i primi natali. La storia inizia quando il vecchio avvocato del padre, l’eccentrico Bartolomeo Sanna, invita Giacomo a tornare al casale per i funerali dell’odiato genitore. L’uomo si reca al cancello della sua vecchia dimora e nota con stupore che l’avvocato lo è andato a prendere in carrozza. Strano. Ancora più strano è prendere atto che il funerale si tiene all’interno della tenuta, con un prete che parla solo in latino e una folla di contadini vestiti di nero. Sembra uno scherzo ma non lo è! infatti, Giacomo scopre di aver ereditato Il Regno del padre. In che senso? Presto detto: nei suoi terreni c’è una comunità di persone che ha scelto di tornare a una vita più umile, modesta, senza gli assilli della tecnologia. Ma Giacomo non è affatto come il padre, che fu un prepotente autocrate tutto d’un pezzo...
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