Il 20 aprile 1945 Adolf Hitler (Alec Guinness) si chiude nel bunker sotterraneo della Cancelleria, mentre l’Armata Rossa assedia Berlino, con l’amante Eva Braun (che sposerà in extremis) e alcuni alti gerarchi nazisti. Il Führer e sua moglie si suicidano il giorno 29, mentre gli altri rinnegano il giuramento fatto di seguire la stessa sorte. L’impresa di mostrare Hitler al cinema è riuscita solo in parte, con qualche ingenuità; ma Alec Guinness è grande nel suo Hitler di allucinante fissità. Da confrontare col successivo, assai più ambizioso e delirante, “Moloch” di Sokurov.
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