Norimberga, 1828. All'alba, in una piazza, compare come dal nulla un giovane sporco, lacero e allucinato, che stringe tra le mani una lettera anonima nella quale si spiega che il ragazzo, abbandonato dalla madre, è stato allevato da un contadino che ora lo affida al capitano di cavalleria. Subito iniziano a fiorire le ipotesi: che lo sconosciuto sia un figlio illegittimo di Napoleone? Un principe in disgrazia? Il ragazzo finirà in carcere e poi esposto come fenomeno da baraccone nelle piazze e nelle fiere. Morirà cinque anni più tardi, ucciso da un sicario, e l'autopsia rivelerà la causa della sua idiozia: Kaspar Hauser, simbolo d'innocenza, era un minorato e aveva il cervello piccolo
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