Alla base c’è il rapporto tra il sedicenne Emilio e sua sorella Patrizia ma, prima di arrivare alla consumazione dell’incesto (che avviene il giorno del matrimonio di lei) passano novanta minuti di giochetti erotici sadomaso. Più che personaggi i due attori sono funzioni di un programma, serviti da esecrabili e talora ridicoli dialoghi di Edith Bruck, che si muovono su uno sfondo troppo bello di Chioggia, in una villa troppo sontuosa, in un ambiente troppo raffinato, tutto fotografato con luci troppo morbide da Dante Spinotti.
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