Un "trovacadaveri" compie il suo lavoro sporco - raccattare i corpi senza vita degli immigrati clandestini trascinati dal mare sulle coste del sud d'Italia - raccontando alla sua ultima preda (che lui ha soprannominato Napoleone, mettendogli "il nome di una persona importante per dargli una vita migliore") la sua vita da cani, non molto dissimile da quella dei migranti stessi. È un Gennarino Carunchio senza alcuna consapevolezza sociale o politica, e il suo monologo - tratto dal testo teatrale Il trovacadaveri di Davide Morganti e ben interpretato da Vinicio Marchioni - fa da cornice al racconto della (non)accoglienza verso gli immigrati clandestini nel nostro Paese, corpi che "puzzano di non assistenza, di abbandono" e diventano ingombrante testimonianza di un'emergenza permanente affrontata in modo contraddittorio e conflittuale.
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