Siddharta, ragazzo di quattordici anni, abita a Roma con la madre Silvia che non lavora e vive di espedienti. Il padre del ragazzo è Massimo, regista sperimentale che lavora in maniera saltuaria. Silvia ha anche una bambina di due anni, Domitilla, nata dalla relazione con Roberto, che lavora come avvocato nello studio del padre ed è l'unico sostegno della famiglia. Domitilla vive con il padre ma a Natale si trasferisce dalla madre e vive una vita del tutto diversa accanto al fratello. Succede che un pomeriggio, mentre Silvia è fuori casa, Domitilla trova nella borsa della madre una siringa e accidentalmente si punge. Siddharta se ne accorge per primo e decide di affrontare la situazione da solo, senza coinvolgere gli adulti per proteggere la madre. Al pronto soccorso e dallo specialista deve far finta di parlare per conto di altri e, dopo aver ritirato i risultati delle analisi, scappa dalla finestra dell'ufficio per non rivelare il nome della sorellina. Ma la situazione arriva alla fine in evidenza e tra i due padri e Silvia lo scontro è molto duro. Silvia è decisa a cambiare vita ma il suo proposito è di breve durata: muore in un incidente di macchina. Siddharta adesso si sente davvero solo. All'uscita da scuola, vede in lontananza i due padri e Domitilla da un lato, una ragazzina con cui ha una piccolo flirt, dall'altro. Osserva perplesso i riferimenti della sua vita. Poi, con un balzo, decide di allontanarsi non visto.
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