Un lui e una lei senza nome, le cui vite si toccano appena, sin dall'infanzia, per brevissimi incontri. Lo sfondo è Trieste, dove lei, studentessa di medicina, vive presso una zia e dove lui, in fuga da un passato di violenza e carcere, lavora come pasticciere. Si ritrovano alcuni anni dopo: lei è diventata medico ed è legata al primario; lui, portuale, precipita con la gru e finisce sotto i ferri della dottoressa. La passione, a lungo repressa, esplode. Una storia d'amore finalmente raccontata in modo anticonvenzionale. Lui reietto dal mondo e incapace di adattarsi alla libertà conquistata a fatica, lei, triste e sperduta, circondata da false certezze. Gli opposti si attraggono e scossa la scintilla, salvifica per entrambi. Mai urlato e girato in modo convincente dall'esordiente Stefano Pasetto, Tartarughe sul dorso è una boccata d'ossigeno nell'asfittico panorama italiota, caratterizzato da commedie da quattro soldi e di matrice oramai tristemente televisiva. La coppia Fabrizio Rongione e Barbora Bobulova, sprigiona un'empatia immediata e dimostra un forte alchimia, utile a rendere credibile la storia, banale certo, ma atipica nel suo svolgimento...
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