Paul è un attore in crisi, lasciato dalla moglie, contestato dal figlio, stanco di una vita dalla quale non trova risposte e a cui cerca più volte di porre fine, quale grottesco tentativo di dare a tutti i costi un finale alla sua inconclusa opera teatrale. Attratto dai sentimenti e dall’arte più che dai bisogni ordinari, ha delle continue visioni psichedeliche che rendono complessa la sua quotidianità. Ad accompagnarlo nel suo viaggio esistenziale è Mario, l’amico produttore teatrale, ironico e dal cuore dolce. Nella casa, che è anche un vero teatro simbolico, fa presto ritorno Ernesto, il figlio di Paul, un giovane sassofonista ribelle che frequenta una Chiesa aperta agli ultimi, ai diversi, guidata da Padre Carlo, figura alternativa ai crismi ecclesiastici. Padre Carlo, pur nella sua fede profonda, è combattuto dalla doppiezza quasi inevitabile al genere umano...
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