Prodotto per il circuito televisivo e home video, il primo capitolo della saga "Ju On" si presenta come un titolo che si è meritato ben 4 discendenti, tra sequel e remake (fino al 2004). Si raccontano le storie di sfortunate persone che entrano in contatto con una casa su cui aleggia una maledizione, legata a tragici eventi consumatisi in essa. La struttura in capitoli scandisce le vittime mietute dalla maledizione e contribuisce a creare una funzionale atmosfera cadenzata. Si parte lenti e l'impressione iniziale non è delle migliori. La qualità video quasi amatoriale rende tutto più vicino allo spettatore ma il risultato in principio è abbastanza piatto. Pare di assistere ad una telenovela horror: inquadrature piantate, recitazione a tratti approssimativa, ogni tanto qualche rumore dalla soffitta. Questo fin quando si apre una certa porta verso un'altra dimensione: la buia dimensione del brivido. Takashi Shimizu c'è, e il bel colpo assestato dall'effetto contrasto ci suggerisce che ci sia sempre stato. Con calma si susseguono climax di sicuro effetto, sorretti da sani effetti speciali artigianali e da qualche intrusione digitale "parrocchiale". E' un horror "d'ambiente" capace di raccogliere abbastanza, anche se poco in proporzione a quanto semini. Andare così lenti avendo 70 minuti a disposizione è da stoici ma alla fine, sorprendentemente, c'è spazio per tutto. Dati i mezzi, la scommessa può ritenersi vinta…
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