Pesconormanno, 1996. Raffaele Acampora è un ambulante del casertano che viene vessato dai camorristi perché non vuole più pagare il pizzo. Dopo aver trovato una strada sbarrata con un sindacato al quale chiedeva tutela, decide di fondarne lui stesso uno e riesce fin da subito a raccogliere diverse adesioni tra i colleghi ambulanti, disperati quanto lui. Raffaele decide poi di rivolgersi al maggiore Basile e al Pm D’Arrigo collaborando con loro ad un’operazione che porta all’arresto del veterinario Cozzolino il quale chiedeva una riffa, il pagamento per una ambigua lotteria, per conto del clan Innaurato venendo colto in flagrante mentre intascava il denaro. Come conseguenza, Raffaele e gli altri ambulanti vengono minacciati e intimati a pagare il doppio al clan. Acampora li tranquillizza e fa pubblicare la notizia del loro sciopero da un giornalista freelance, Sergio De Luca. Riceve inoltre il sostegno del consiglio comunale su iniziativa del consigliere Rea. Le minacce a Raffaele però continuano: prima gli viene rotto il finestrino del furgone sul cui sedile ritrova un coniglio morto, poi gli viene incendiata l’auto e messo sotto sopra il giardino di casa...
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