1975. Autunno in una piccola città della Corea del Sud. Jinhee ha 9 ed è in viaggio con suo padre. Non sa che la sua meta è un orfanotrofio in cui l'uomo la lascerà per iniziare una nuova vita. La bambina non si arrende, spera che lui ritorni, tenta la fuga ma è tutto vano. Non le resta che attendere una possibile adozione insieme a Sookhee, divenuta sua guida, e la sfortunata Yeshin. Il film, di una regista di origini coreane ma ormai totalmente francese, ha visto la collaborazione alla revisione della sceneggiatura di Lee Changdong. Questa operazione era indispensabile per offrire alle situazioni una verosimiglianza che la distanza del ricordo avrebbe potuto affievolire. Perché Ounie Lecomte è stata realmente in un orfanotrofio retto da suore cattoliche a Seoul per un anno ma l'intento non è stato quello di ricostruire un episodio autobiografico quanto piuttosto di comunicare le sensazioni che prova una bambina che si trova in mezzo a due vite. Da un lato il genitore amato che l'abbandona (e con questo frantuma tutta la sicurezza di un vissuto) e dall'altro il futuro di una famiglia adottiva che rappresenta al contempo un miraggio e un mistero...
Trailer