Nel 1942 un giovane tedesco-americano sotto le armi, viene arrestato per sedizione e inviato al carcere militare. Lo psichiatra militare, incaricato di corregere le tendenze anti sociali del giovane, scopre che si tratta di una personalità psicopatica, convinta che per giungere al potere è necessario usare ebrei e negri quali capri espiatori per ogni ingiustizia. Le relazioni fra il medico e il paziente sono rese ancora più drammatiche dal fatto che lo psichiatra è di colore. Quando le autorità militari dispongono il congedo del ribelle, contrariamente alle raccomandazioni del medico che riteneva salutare la disciplina militare, questi è pronto a rassegnare le dimissioni convinto che l'odio razziale del paziente ha influito negativamente sul suo stesso dovere di psichiatra disinteressato. Ulteriori circostanze lo faranno ricredere ed egli non abbandonerà la sua carriera e continuerà nella sua opera.
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