Nel 1824 Ludwig van Beethoven è già quasi del tutto afflitto da sordità. Sta finendo di comporre quella che è rimasta probabilmente la sua opera magna: la Nona Sinfonia. A fargli da copista per scrivere sul pentagramma la partitura viene mandata una giovane allieva di composizione del conservatorio di Vienna, Anna Holtz. Il genio e la sregolatezza di un Beethoven ormai reso ancora più bruto e scontroso dal peggiore dei mali per un compositore porta i due a un rapporto difficile e tormentato, ma la dedizione, e la consapevolezza musicale, con cui la ragazza si dedica al grande maestro farà sì che il loro legame diventi un'affinità elettiva ricca di empatia e di crescita non solo artistica ma anche esistenziale…
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