Taipei, 2001. Bella e inquieta, Vicky si occupa delle pubbliche relazioni in un night club vivacchiando con Hao-hao, un dj allergico al lavoro, dedito alla droga e a piccoli furti, che controlla ogni suo movimento, ogni sms, ogni spesa. Nel locale in cui lavora, inoltre, la ragazza è oggetto delle dolci attenzioni di Jack, un uomo maturo che sembra averla a cuore. Quasi avesse la stessa consistenza dei ricordi,
Millennium Mambo seduce con piani, ravvicinati nel buio e dai contorni evanescenti, ancora più attenuati dai bassi di una musica perfetta, incantando con un perpetuo flusso di emozioni gridate a bassa voce. La prima sequenza, con Vicky che cammina sotto ad una pensilina con la sigaretta perennemente tra le dita, descrive già tutto: alle immagini di un racconto indicativamente ambientato al cambio del Millennio si sovrappone la voce della ragazza, di dieci anni più grande. Proprio il suo commento dà forma al passato, manipola il tempo, anche nell'incastro dei tre macro-episodi che costituiscono la sceneggiatura: il contrastato rapporto con Hao-hao, il tenero legame con Jack, la fuga verso il Nord del Giappone…
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