Uno scrittore che vive su un'isola combatte il ricordo di una vicenda amorosa. L'uomo chiama Bergman e una voce gli parla. Le consente di diventare una donna, un'attrice che chiama Marianne. Grazie a lei la storia prende forma. Marianne è felicemente sposata con Markus, un direttore d'orchestra di successo. Hanno una figlia di nove anni, Isabelle. Il migliore amico di Markus è David, già due volte divorziato. David frequenta spesso la casa dei degli amici e una sera, mentre Markus è assente, Marianne sente di provare attrazione nei confronti di David. Nonostante le resistenze il loro diviene amore pieno. Ma Markus entra in gioco in modo inatteso deciso a non perdonare. Film 'con' e 'senza' Bergman. 'Con' perché di Bergman sono il soggetto e la sceneggiatura. 'Senza' perché la Ulmann è come se ne avvertisse l'assenza e cercasse di sostituirne lo sguardo senza cercare vie originali per il proprio film. Ne deriva così un film senz'altro interessante ma irrimediabilmente 'datato'. Siamo di fronte a una fotocopia di qualità che lascia però aperti due quesiti: 1) perché il Maestro non torna dietro la macchina da presa? 2) perché gli attori che a lui devono la loro fortuna non si decidono a recidere il cordone ombelicale? L'età ormai ce l'hanno.
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