A Ripa di Porta Ticinese, sui Navigli, c’è un appartamento la cui porta è sempre aperta. A varcarla sono spesso intellettuali, cantanti, giornalisti, ma anche semplici curiosi. Sono tutti lì per lei, Alda Merini: 70 anni, unghie smaltate, sigaretta sempre accesa, un caos in cui si trova a suo agio. Ma cosa la rende così speciale? La sua poesia, certo, ma forse anche la sua vita senza mezze misure, che è lei stessa a raccontare, con ironia e sagacia, a un giovane intellettuale, Arnoldo. Milano, dopoguerra. Alda è un’adolescente con una sensibilità spiccata e il dono di scrivere poesie, che la madre, donna severa, non comprende, e che il padre forse non incoraggia abbastanza…
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