In un Paese immaginario, ove è in atto una spietata dittatura militare, una delle collaboratrici del presidente, Elsa, nel corso di una riunione ad alto livello ha il coraggio di contrapporsi all'uomo del momento, il gen. Steiner. La donna, accompagnata dal suo amante Ugo Lombardi, viene mandata a dirigere un carcere, detto Spilberg, ove le detenute sono o delle ribelli o delle congiunte a presunti tali. Quando alla prigione viene portata la bella Elisabetta, figlia di Vogel che è il capo della resistenza, Elsa mette in disparte tanto Ugo, quanto la ragazza detenuta con la quale tiene rapporti lesbici; quindi tenta di piegare la volontà dell'ultima venuta che reagisce con tutte le sue forze. Ma Jenny, un'altra prigioniera, avvisa Elisabetta della sua intenzione di evadere; e John, un carceriere amico di Vogel, prega la riluttante ragazza di approfittare delle voglie di Elsa. Elisabetta, concedendosi all'aguzzina, ottiene quel tanto di libertà che le permette la fuga insieme a Jenny che, tuttavia viene ripresa e torturata sino alla morte. Incontrati alcuni partigiani, Elisabetta viene condotta dal padre proprio mentre il suo movimento conquista il potere. La spedizione subito organizzata contro lo Spilberg conduce alla liberazione delle prigioniere e alla morte di Elsa nonché dei carcerieri
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