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Figli di Annibale (1998)

Orlando è un poveraccio che fa una rapina in banca, prende trecento milioni e Abatantuono come ostaggio, il quale approfitta della situazione e diventa complice del rapinatore: abbandona la famiglia e induce il poveraccio a fuggire in Africa invece che in Svizzera. Ai due si unirà un fidanzato carabiniere di Abatantuono, e alla fine anche la figlia, che scopre in allegria la bisessualità del padre. Riescono a raggiungere l'Egitto, ma non è come pensavano. Ferrario riprende il tema della fuga totale caro al primo Salvatores. Diego sembra proprio uscito da uno di quei film. Dunque fuga, anarchia, libertà da tutte le convenzioni. Risulta che anche la sessualità (intesa come normale) è una convenzione. Il film è "tollerabile", anche se non rappresenta il meglio di Ferrario: il profilo non si alza mai…

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