In Voltati, Eugenio Comencini torna ad affrontare un tema a lui caro, quello dell'infanzia e questo volta lo fa sullo sfondo di una coppia moderna. Eugenio è un bambino che paga le conseguenze di un matrimonio sbagliato. Un legame nato nel clima utopistico del Sessantotto, però privo di solide basi: doveva essere il figlio della rivoluzione ed è diventato il figlio di un fallimento. I suoi genitori non si rivelano in grado di far fronte alle difficili responsabilità che un figlio comporta e alternano severità e permissività, incapaci di trovare un giusto equilibrio. Privo di punti di riferimento solidi e autorevoli, sempre più simile ad un pacco che nessuno vuole (eloquente la sua immagine dietro un cartello con il suo nome), Eugenio risponde con una specie di autistico isolamento o con un'aggressività spesso gratuita…
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