Torna Marleen Gorris, che nel 1996 diresse L'albero di Antonia, premiato con l'Oscar come miglior film straniero e divenuto di diritto un piccolo classico dell'era moderna. Dopo l'esercizio letterario (da Virginia Woolf) con Mrs. Dalloway, con la "diva" Regdrave, la Gorris raddoppia i divi e fotografa in suggestione il lago di Como, con tanto di favolosa villa d'Este, negli anni venti. John Turturro dà corpo e volto ad Alexander Luzhin, artista degli scacchi, spirito umorale e complicato. È impegnato in un torneo importantissimo e il suo talento deve fare i conti, appunto, con la fragilità. A complicare tutto arriva Natalia, fuggita dalla Russia, della quale, naturalmente, il giocatore si innamora. Natalia è promessa a un nobile arrogante e la battaglia che deve condurre Alexander è doppiamente faticosa e dolorosa. Turturro è semplicemnente uno dei più grandi attori del cinema contemporaneo, e non solo se è diretto dai Cohen. La Watson, monocorde e triste non lo vale. Il tutto va visto…
Trailer