Mark Lewis, lavora come focus puller in uno studio cinematografico britannico. Nelle sue ore libere, rifornisce un negozio di porno locale con foto di cheesecake e si diletta anche nel cinema. Un tipo solitario, ostile e sessualmente represso, Mark è ossessionato dagli effetti della paura e dal modo in cui vengono registrati sul viso e sul comportamento degli spaventati. Questa ossessione risale al tempo in cui, da bambino, è stato oggetto di alcuni esperimenti a sangue freddo nel terrore condotti dal suo stesso padre scienziato. Da adulto, Mark diventa un assassino compulsivo che uccide le donne e registra i loro lineamenti contorti e i loro sussulti morenti su pellicola. Il suo progetto in corso è un documentario sulla paura. Con una fotocamera da 16 mm in mano, accompagna una prostituta nella sua stanza e la pugnala con una lama nascosta nel suo treppiede, fotografando il suo viso contorto in preda al terrore e alla morte. Solo nella sua stanza, si circonda di immagini e suoni di terrore: urla registrate, “filmati amatoriali” in bianco e nero di volti convulsi. A casa sua incontra Helen Stephens, una giovane donna che vive con la madre cieca in un appartamento al piano di sotto. Lei visita il suo appartamento, dove le mostra i film in bianco e nero che gli sono stati fatti quando era bambino. È inorridita nel vedere che suo padre lo ha usato come cavia in vari esperimenti, filmando le sue reazioni di paura.
Trailer