Il Re è tornato. L'avevamo lasciato "ramingo" vincitore nel fosso di Helm e lo ritroviamo "blasonato" e "armato" dalla spada dei re (Narsil), ri-forgiata dalla sapienza di Elrond, nell'ultima epica battaglia contro l'Oscuro Signore di Mordor. "Ritornato" e ritrovato Aragorn al trono di Gondor, l'ultimo "libro" del ring tolkieniano, riprende, insieme, trame e destini sospesi all'ombra de Le due torri: soccorrendo Frodo, rivelando Sam, consumando Gollum, confermando eroi, ricomponendo La Compagnia dell'anello. A tornare, anche e naturalmente è l'anello, peccato originale all'inizio del mondo, al principio della Terra di mezzo governata da una quiete ancestrale scossa da una "sottrazione". Terzo "momento" cinematografico di quella che non senza errore viene definita "trilogia", dal momento che il suo creatore letterario la pensò e formalizzò come opera integrale, licenza concessa al cinema di Peter Jackson, davvero "in stato di grazia" nel concepire il più incredibile degli epiloghi, nel liberare un lungo respiro epico…
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