Film biografico tratto dal libro scritto dalla moglie dello stesso Bruce, Linda Lee. Il lungometraggio illustra in modo incisivo la vita dell'uomo che ha lanciato definitivamente il genere cinematografico delle arti marziali. La trama intessuta non si limita a un superficiale riepilogo di eventi, ma costruisce una credibile e affascinante struttura intorno a un mito come quello di Bruce Lee. Passando attraverso le speranze giovanili fino ad arrivare alle disillusioni della maturità e i problemi con la famiglia, arriveremo a scoprire la forza interiore e l'immagine positiva di un uomo come tanti, con i suoi difetti e le sue paure. Se le scene di combattimento risultano non di fortissimo impatto (non è un film di arti marziali), la buonissima prova di Jason Scott Lee (nessuna parentela col personaggio che interpreta) compensa tali mancanze e convince. Alcuni elementi surreali risultano inaspettatamente suggestivi e collegano la misteriosa morte di Bruce a quella dello sfortunato figlio Brandon Lee, che morirà durante le riprese de Il Corvo, film che gli avrebbe regalato il successo. Nel contesto di un genere non semplice, quello della ricostruzione biografica, il film non è banale e ricorda degnamente e con il giusto rispetto un personaggio leggendario…
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