Una chiave thriller e una mistica nel nuovo racconto di Shyamalan, che non poteva non percorrere una strada simile a quella del precedente Sesto senso. Per cominciare Bruce Willis: non è un fantasma ma l'unico sopravvissuto di un disatro ferroviario. E poi la new entry Samuel L. Jackson nella parte di un uomo malato, fragile non solo nel fisico: secondo lui, il sopravvissuto possiede doti misteriose, e sovrumane. Si tratta di prenderne coscienza. Alla fine i nodi si sciolgono, il sipario si apre e la verità, insospettabile, emerge. Jackson non era poi così fragile. Come sempre accade il numero due non è all'altezza dell'originale. Qualche buona tensione compromessa da un ritmo troppo lento…
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