Storia del Capitano Algren del 7° cavalleggeri e del suo coinvolgimento nell'epopea che decretò l'ingresso della civiltà nipponica tra le moderne potenze militari. Il prezzo da pagare fu mettere fine alla millenaria tradizione dei samurai, guardia scelta dell'Imperatore, guidata nel suo canto del cigno da Katsumoto, grande guerriero. Algren, prigioniero dei samurai, conosce un mondo fondato su valori dimenticati che imparerà ad amare. The Last Samurai porta la firma di Tom Cruise più che del suo regista, Zwick, che si conferma un discreto mestierante: la sua è una regia senza impennate né cadute, prevedibile ma godibilissima. Nel complesso il film è molto curato e la minuziosa rappresentazione di una cultura a noi così lontana tiene alta l'attenzione fino alla fine, nonostante le due ore e mezzo di durata complessiva. Visivamente prezioso, risaltano purtroppo tre pecche troppo comuni al cinema hollywoodiano di oggi: la morale "a la Rocky Balboa" eccessivamente pervasiva e al limite della nausea; i dialoghi macchinosi e senza mai un guizzo; come mai per quanto venga riconosciuta la grandezza morale altrui (nel caso specifico il samurai) c'è sempre un americano che è un pochino più grande…
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