Gu-nam fa il tassista a Yanji ed è un Joseonjok, ossia un sino-coreano che parla entrambe le lingue, sostanzialmente visto come uno straniero dai primi e come uno schiavo dai secondi. Gu-nam deve infatti ripagare un debito enorme, contratto in seguito all'acquisto di un visto da parte della moglie, tornata in Corea. Approfittando della sua disperazione, il sordido Myun Jung-hak gli propone un modo per riappropriarsi della sua libertà: tornare in Corea per uccidere un uomo. Per Gu-nam si presenta l'occasione duplice di affrancarsi e di ritrovare la moglie. Trainata dalla maestria dei Kim Jee-woon e Ryu Seung-wan, capaci di esportare il thriller-noir sudcoreano come un autentico manufatto di eccellenza in festival europei o nordamericani, una nuova leva di registi si fa largo a cavallo tra i primi due decenni del terzo millennio.
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