Carolina del sud 1776, guerra d'indipendenza americana. Benjamin Martin (Gibson) è un proprietario terriero, vedovo, con sette figli. Si tratta di decidere l'entrata in guerra dello Stato. Ben vorrebbe starne fuori, ma suo figlio maggiore si arruola e per salvarlo dall'impiccagione è costretto a esporsi. Con un'azione degna di Braveheart uccide venti inglesi e diventa una leggenda. A capo di un gruppo di volontari affianca l'esercito regolare e passa di vittoria in vittoria. A questo punto il film si carica di tutti i possibili luoghi comuni dell'azione e non: c'è il nero che ragiona di un mondo nuovo, c'è la bambina che non parlava e che miracolosamente parlerà, c'è il colonnello inglese cattivissimo che assume tutto l'odio di Ben (e dello spettatore) per un adeguato, liberatorio lieto fine, e c'è l'immancabile tappeto musicale di John Williams che tutto enfatizza e blandisce. Insomma non manca nulla del prevedibile, vige un eccesso di spettacolo, però il film è gradevole. E va sempre guardato con simpatia il tentativo di raccontare l'avventura, persino con una pretesa di epica…
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